BOSCO

Università autonoma fino alla sua cancellazione dall'elenco dei Comuni ne1 1828. Sulle sue rovine, sparse di sale, sorse l'abitato di Villa S. Pietro, poi di nuovo Bosco, frazione di S. Giovanni a Piro (5 km). Da Salerno 145 km.

 Frazione del Comune di San Giovanni a Piro, uno dei paesi più estremi del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Sorge alle pendici del Monte Bulgheria, si affaccia sul Golfo di Policastro ed è stato protagonista di una triste pagina di storia ai tempi della guerra di indipendenza.
Dal Cilento, povera provincia del Regno di Napoli, partì la grande rivolta del 1828 che vide uniti rivoluzionari e briganti. In quest’occasione, il re Francesco I ordinò che il paesino di Bosco fosse raso al suolo perché ritenuto colpevole di aver offerto rifugio e aiuto ai rivoltosi, venisse cosparso di sale e i suoi abitanti dispersi nei paesi limitrofi.
Il pittore spagnolo José Ortega amico di Pablo Picasso, ha voluto ricordare questa importante rivoluzione rappresentandola con delle maioliche dipinte all’entrata del paese dove esalta la capacità di Bosco di risorgere e combattere per la libertà.
Lo spazio antistante le maioliche si chiama Largo Martiri Moti Cilentani. Qui è stata posta una lapide su cui sono stati incisi i nomi dei boschesi che furono giustiziati: Nicola Cariello, Nicola Cobuccio, Francesco Saverio Viviani e Teodoro De Marco.
Ad agosto si festeggia San Rocco e nella Chiesa a lui dedicata, vengono esposti degli oggetti in argento donati da tutti coloro che hanno ricevuto una grazia dal santo. Durante l’anno vengono organizzate altre feste religiose in onore dei Santi a cui sono legate le vicende del paese.
Dal 2011 il prestigioso regista e sceneggiatore Mario Martone è cittadino onorario di Bosco e dell'intero Comune. L’inizio della sua opera “Noi credevamo” avviene nella frazione Bosco con la scena di un incendio appiccato dai soldati borbonici ed il paese dato alle fiamme.

VEDUTA DEL BORGO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

LA CASA DI ORTEGA

IL FAMOSO MURALE DI ORTEGA

LA RIVOLUZIONE DEL 1828

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

IL CAMPANILE DELL'ABBAZIA

CHIESA DI SAN ROCCO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

ABBAZIA DI SAN NICOLA

VEDUTA DEL BORGO


 Il toponimo di Bosco è senz'altro medievale. Il villaggio era attiguo alla badia di S. Nicola, con quella di S. Pietro di Licusati, nullius dioecesis fino al 1850. Scarse perciò le notizie sul villaggio
fino al 1828, quando assurse all'attenzione del Regno perché il maresciallo del Carretto, con i sovrani poteri dell'«alter ego», ne ordinò il bombardamento radendolo al suolo, poiché lo aveva giudicato «asili de' ladroni», ovvero luogo in cui trovavano riparo i rivoltosi del 1828.

Notizie mancano anche sulla badia di cui è cenno solo nell'Ughelli il quale disse che essa era unita al Capitolo della basilica vaticana di S. Pietro.

Anche ai primi del '600 l'abbazia di S. Nicola di Bosco era soggetta al Capitolo e ai canonici della basilica di S. Pietro di Roma. Oltre che l'amministrazione il Capitolo romano ne esercitava la giurisdizione spirituale a mezzo di un vicario dipendente da un controllore residente a Napoli. Uno dei vicari fu Lorenso Baldi di Roccagloriosa, come si apprende dal di Luccia.

Si rileva dalla platea che la badia di S. Pietro di Licusati aveva disposto di alcuni suoi beni, già menzionati nell'inventario del 1480, concedendoli ai preti della locale abbazia di S. Nicola, i quali erano «IMMEDIATI SUBBIETTI ALLA DETTA ABBATIA ET ESEMPTI DALLA GIURISDITIONE DEL EPISCOPATO DI POLICASTRO». Questi sacerdoti erano tenuti a pagare all'abbazia di S. Pietro l'annua «subventione» di un tarì nella festività di S. Pietro, giorno prestabilito per il pagamento dei censi e per il versamento di otto tomoli di grano e due di orzo.

Dei «bona stabilia et demanialia» della badia ci sono pervenute alcune notizie. «In primis detta Abbatia di S. Nicola Grancia di santo Petro delli Cosati tene dentro la terra del Bosco una casa con cortiglio scoperto in mezzo consistente in più membri compresa la casa di Scipione Tripavi che viene incorporata a detta Casa, come a la partita di detto Scipione fol 94 t, e con l'orto sotto le case, fini» e, oltre un orto fuori le mura, altri 21 cespiti estesi 135 tomoli, tra cui una foresta con querce e altri alberi di 50 tomoli. La badia era proprietaria, inoltre, di alcuni beni in possesso della chiesa di S. Maria di Policastro, ma più interessante sono i beni elencati nel polittico del 1480 e non denunziati nel corso della ricognizione del 1613. Si trattava di otto cespiti estesi sei tomoli, di cui gli eventuali interessati potevano chiedere 1a concessione.

Va ricordato che nel 1496 re Ferdinando, nel diploma di concessione della contea di Policastro a Giovanni Carrafa, elenca tra i feudi concessi «CASALIA VIDELICET SANCTI JOANNE AD PIRUM ET BOSCHI AC TURRIS ET ALPHANI» con le giurisdizioni come le aveva possedute il primo ministro di re Ferrante Antonello de Petruciis, poi decapitato per tradimento.

Anche il villaggio di Bosco, come quello di S. Giovanni a Piro, venne saccheggiato e arso dal corsaro Dragut pascià, nel 1532. Nel '600 la giurisdizione spirituale di Bosco venne usurpata dai vescovi di Policastro, mentre la civile venne usurpata dai Carrafa di Policastro. Questi pare che continuassero a possedere la giurisdizione criminale del villaggio nel '700, che il Giustiniani assicura fosse posseduta dal Capitolo romano di S. Pietro, barone del luogo.

Nel 1828 il maresciallo Del Carretto dopo aver bombardato il villaggio, fece uccidere venti dei suoi abitanti, tra cui il parroco novantenne, e sulle ceneri del villaggio fece spargere il sale. Non contento di ciò, con suo decreto, Francesco I cancellò anche il nome del villaggio dall'elenco dei comuni «ed il suo tenimento aggregato a quello del comune limitrofo di S. Giovanni a Piro». Gli abitanti ricostruirono il villaggio denominandolo Villa di S. Pietro, più tardi ancora Bosco.

Il Giustiniani afferma che nel 1669 lo possedeva il conte di Policastro, mentre alla fine del '700 apparteneva ancora a Capitolo di S. Pietro di Roma, con titolo di baronia e con la giurisdizione civile e criminale.

San Nicola di Bari

dal 7 al 10 maggio ed il 6 dicembre

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Sant'Antonio da Padova

19 giugno

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Sant'Emidio

1 agosto

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San Rocco

16,17,18 agosto

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+39 340 870 6062 +39 345 622 5883 0974 980220

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