Frazione del comune di Torchiara, di grande importanza storica dovuta all’urbanistica a chiara matrice alto-medioevale, alla presenza di numerosi esempi di architettura cilentana e di importanti opere d’arte.
La parrocchiale è artisticamente un edificio molto interessante ed è gestita dai frati minori francescani.
E’ dedicata a Santa Barbara patrona e protettrice del piccolo borgo la cui festa ricade la seconda domenica di luglio.
Ad agosto si organizza un imperdibile evento medioevale molto suggestivo che ogni anno coinvolge sempre più persone.
Nell’istrumento di concordia tra il vescovo pestano e l'abate di Cava del 1100, è la prima notizia del toponimo. «De loco Cupersito» è pure notizia in una vertenza del luglio 1110 giudicata nella chiesa del monastero di S. Arcangelo di Perdifumo alla presenza dell'abate cavense Pietro. Ne è notizia ancora in una donazione rogata evidentemente nello stesso giorno e mese, se nella predetta chiesa era presente lo stesso grande abate Pietro e lo stesso avvocato del monastero di Sant'Arcangelo, Landemario, «habitatore de Cupersito». Di un «habitator de Cupersito» è pure notizia in una vendita del 1114 e in una vertenza del 1141. «De casale Cupersito» si legge poi in una donazione del febbraio 1167 e in due altri documenti del giugno 1170 e settembre 1173.
Nel 1327 ne era feudatario Nicolò Benincasa di Rutino, fedele e familiare del re. Nel 1383 Giovanni di Copersito, residente a Polla, donò per testamento alcuni beni alla chiesa di S. Nicola dei Latini di Polla (vi possedeva una cappella gentilizia con le sue armi sul sepolcro: tre pertiche d'oro in campo azzurro).
Il 27 luglio 1476, re Ferrante investì «in feudm immediate» Cesare Accrocciamuro, primogenito del magnifico Rainaldo, di alcuni abitati «seu castella», tra cui anche Copersito (v. a Camella). Troviamo poi il feudo nei beni dei principi Sanseverino di Salerno, ai quali venne tolto per ribellione di Antonello (a. 1487). Il feudo venne così ceduto a Michele Costa. Dopo il trattato di pace Francia-Spagna il feudo, con gli altri, fu restituito a Roberto Sanseverino e al Costa venne versata una pensione annua, vita natural durante di 60 denari da prelevare, per la morte di Francesco Mata, dalla «Pescaria di Taranto».
Nel 1535 il principe di Salerno, per partecipare alla spedizione contro Tunisi ,organizzata da Carlo V, vendette «casalia Crepassito, et Torchiara, et Rotini» a Giovan Francesco Ruggiero, la cui famiglia lo possedette fino al 1562.
Seguì poi le sorti di Torchiara, per cui nel '700 troviamo i due villaggi feudi di Francesco de Conciliis (m. 21 aprile 1759), passati poi per successione a Salvatore (18 settembre 1755).
L'Antonini ubica sulla collina di Copersito «un Monistero di Agostiniani, che godono di una bella veduta e miglior aria». Il Giustiniani colloca il villaggio alle falde di un monte a 32 miglia da Salerno, con buoni terreni per la produzione soprattutto di vino e olio da parte dei suoi 450 abitanti.
LATITUDINE: 40.31597070000001
LONGITUDINE: 15.060855800000013
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