Frazione del comune di Prignano Cilento che ha ben conservato le caratteristiche tipiche del villaggio medioevale dell’entroterra cilentano dove si alternano antichi vicoli stretti come il Vicolo Degli Aranci, a case rurali che si affacciano su piccole piazze e palazzi nobiliari con importanti portali.
Tra gli storici e suggestivi edifici del vecchio borgo, si erge imponente Torre Volpe uno dei pochi esempi di costruzioni difensive sopravvissute quasi integre nel tempo.
Nel brano riportato dal Ventimiglia circa i feudi restituiti da re Carlo d'Angiò ai Sanseverino nel 1276 non è compreso Melito malgrado la sua vicinanza a Prignano e a Puglisi, ambedue esplicitamente menzionati nel brano stesso. Questo induce a pensare che Melito in quel tempo, potesse essere unito a uno dei due. Di questi «casali» di Prignano è notizia nella vendita di Fabio Prignano a Prospero Lanara nel 1458 e in quella successiva fatta da quest'ultimo a Giovanni Alfonso Samudio nel 1550 (Prignano con Melito e Puglisi). Feudi poi venduti dal Samudio all'aragonese Giovanni Ayerbo, signore di Agropoli. Per il succedersi dei feudatari di Melito, si rimanda a Prignano.
Dai saggi di F. A. Ventimiglia, il Mazziotti rileva che nel 1564 il predetto barone di Agropoli aveva venduto, con patto di riscatto, a Bernardino Rota il feudo di Prignano e casali vicini riservandosi, come vassalli, alcune famiglie di Melito. Famiglie, aggiunge il Mazziotti, che trasferitesi ad Agropoli vi costituirono un proprio quartiere.
Il Giustiniani limita la vendita a «una certa giurisdizione» che il poeta Bernardino Rota, secondo il Campanile, aveva su «li Puglisi e Melito». Di ciò, tuttavia, non trovo notizia nel Campanile che scrive, invece, che Bernardino Rota era signore di Trentinara e di Prato. Evidentemente il Giustiniani aveva tratto la notizia dall’Antonini il quale appunto scrive che si legge nel «Campanile, che il più volte nominato Bernardino Rota aveva certa giurisdizione tanto sopra li Puglisi, quanto sopra Prignano e Melito».
Del «casalis Maleti» è pure notizia nella numerazione del 1489 (famiglie 29: ab. 125) e del 1508 (famiglie 18: ab. 90).
LATITUDINE: 40.32872
LONGITUDINE: 15.07423319999998
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