Il paese sorge su una collina dinanzi allo splendido Golfo di Policastro ed è di origine tardo medioevale.
La chiesa madre del paese è quella dedicata al patrono San Nicola ed al suo interno conserva importanti statue di scuola napoletana, come quella del Santo e della Madonna Immacolata.
E’ un luogo molto piacevole da vivere che cerca di divulgare la sua cultura per poter essere considerato una preziosa perla della riviera bussentina.
Poche le notizie sul villaggio. Se ne hanno sulle distruzioni subite per le incursioni del Barbarossa e di Dragut rais con la sua forte flotta (123 galee). Il 26 novembre 1557 il casale «delli Spani» fu assalito verso le cinque del mattino. La Regia Camera constatò che su un centinaio di abitanti solo 15-20 erano sfuggiti alle distruzioni e alle razzie.
Il villaggio dovette subire gli stessi eventi occorsi a Policastro. Certo è che il 3 ottobre 1770 informa il Cedolario che Teresa Carafa, figlia di Gerardo Carafa e della parente Ippolita Carafa, quale unica erede ebbe l'intestazione di Policastro, con titolo di conte, Fòrli con titolo di duca (il titolo venne trasferito su Ispani e l'Università fu autorizzata a prendere il nome di Fòrli), insieme con i casali di S. Cristoforo e di Capitello. Successivamente Teresa Carafa ebbe intestate anche le giurisdizioni di Bosco, S. Giovanni a Piro e Torre Orsaia.
Teresa aveva sposato il congiunto Gennaro Carafa, principe di Roccella e vedovo di Silvia Ruffo. Da questa il principe aveva avuto figli maschi, tra cui il primogenito Vincenzo al quale toccarono i feudi della Roccella. Da Teresa Carafa il principe ebbe altri maschi, tra cui Gerardo, il primogenito, che ebbe titoli e feudi di Policastro. A Gerardo successe Francesco che, dalla moglie Beatrice di Sangro, ebbe e due femmine, Maddalena e Maria Teresa, e un maschio, Nicola, il quale con decreto ministeriale (1831) ottenne il riconoscimento di titoli e predicati. Nicola morì senza eredi, per cui i titoli di conte di Policastro, duca di Fòrli (Ispani ora detto Forli) e duca della Chiusa, con i predicati di Tenerola, Frattapiccolo (Terra di Lavoro), Sapri, Libonati e Pardinola, con Regio Assenso (1897) passarono alla figlia di Maddalena Carafa, Maria Severina Longo, marchesa di Gagliati e di S. Giuliano, poi moglie del nobile Lorenzo Tortora Braida.
Di Ispani sono poche notizie nel Giustiniani. Egli colloca il villaggio su una collina con una popolazione di 630 abitanti nei primi dell'800.
LATITUDINE: 40.0871967
LONGITUDINE: 15.557295999999951
VAI ALLA MAPPA GOOGLE MAPS