PIAGGINE

Laurino Ie chiaine soprane, Le Chiaine, Piaggine soprane, Piaggine. Casale di Laurino fino alla divisione per i pagamenti fiscali nei 1571, Università autonoma fino alla sua elevazione a Comune. Da Salerno 86 km.

Caratteristico borgo situato nell' Alto Cilento, all'interno del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
E’ caratterizzato da un territorio in cui si coniugano al meglio le varietà ambientali dell'entroterra cilentano, quali boschi secolari, corsi d'acqua, rupi montuose e terreni carsici che favoriscono tante attività a contatto con la natura, con le antiche tradizioni che solo un luogo ricco di storia e fascino può dare.
Camminando per le stradine del centro storico,  si possono ammirare le tipiche abitazioni in pietra del Cilento, palazzi nobiliari, nonché antiche chiese del 1500 e addirittura una risalente al 1200 dedicata a San Pietro

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

VECCHIO PORTALE

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

LA PIAZZA DEL BORGO

IL PONTE MEDIEVALE SUL CALORE

VECCHIA FONTANA

SCORCIO DEL CENTRO STORICO CON FERITOIE

CASA NATIVA DI FRA' ANDREA PEPOLI 1526

PALAZZO BRUNO

PALAZZO BRUNO

PALAZZO VAIRO

PALAZZO TOMMASINI E CHIESA DI SAN PIETRO

PALAZZO VAIRO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

CHIESA DI S MARIA DEL CARMELO E RESTI DEL CONVENTO

CHIESA DI SAN NICOLA

TARGA RICORDO DEL BRIGANTE TARDIO

VEDUTA DEL BORGO


La tradizione vuole che Piaggine, casale di Laurino, sia sorto sul ‘castelluccio’, probabilmente una torre di avvistamento e difesa. In quanto casale di Laurino ne subì le sorti. 

Il Pacichelli  deriva il toponimo dalle spiaggette che erano sulle rive del sottostante fiume da cui si origina il Calore, nel fondo di una valle circondata da monti.

Le due Piaggine, con Laurino, vennero possedute dai Sanseverino. Il feudo poi passò al fisco, da cui l’acquistò il luogotenente della Regia Camera della Sommaria Francesco Revertera. Nel 1563, però, il feudo di Laurino, con le due Piaggine e Fogna, venne acquistato da Giovanni Carafa Sanseverino. Il 9 agosto 1591 il Carafa ottenne su Laurino e i suoi casali il titolo di duca con i predicati di Aquara Castelluccio, Forniello (Fornelli) e Fogna (o Fonga, odierno Villa Littorio).

Il titolo rimase ai discendenti Carafa Sanseverino fino al 1704, quando a Battista Carafa successe, ex sorore, il nipote Giuseppe Spinelli. Il 10 giugno 1780 Vincenzo Spinelli, per successione del padre Troiano (m. 1 settembre 1777), ebbe Laurino con Castelluccio, Fornelli e Fonga. Il titolo rimase agli Spinelli anche dopo che l'Università di Laurino si affrancò dall’onere della feudalità. Quando questa fu abolita, i feudi erano ancora in possesso di Vincenzo Spinelli, il quale era ancora vivente quando venne compilato il Libro d'Oro della Nobiltà Napoletana. Vi venne così ascritto insieme al figlio e successore Troiano.

Alla morte di quest'ultimo, in mancanza di eredi diretti, il titolo passò al nipote Vincenzo Spinelli del fu Luigi, il quale, con decreto ministeriale del 10 giugno 1911, ottenne il riconoscimento legale del titolo di Laurino con il predicato di Aquara. Con Regie Lettere Patenti dell'11 giugno 1911 l'unica figlia, Ottavia, moglie del nobile Vincenzo Caracciolo di S. Vito, fu autorizzata ad assumere i titoli per anticipata successione e con diritto del consorte di usarli maritali nomine.

La locale chiesa di S. Nicola di Mira aveva un arciprete curato, ma prima era grancia della Collegiata di S. M. Maggiore di Laurino, dalla quale si divise nel 1555, senza però ottenerne parte delle rendite, ebbe solo un ostensorio di argento. L'Università si divise da Laurino nel 1571 per i pagamenti fiscali, eccetto Fonga o Fogna. La chiesa di S. Nicola era di patronato dell'Università che la ristrutturò, ampliandola nel '700. Assai venerata nel villaggio è Santa Filomena.

A Piaggine nacque (a. 1526) il servo di Dio Andrea Pepoli dei minimi di S. Francesco di Paola, che morì, esattamente un secolo dopo la morte del fondatore dell'Ordine, il 27 luglio 1607 nel cenobio di Pozzano di Castellammare, dove si conservano i suoi resti. 

Poco lontano da Piaggine, verso oriente, vi era un cenobio benedettino con la chiesa di S. Simeone, grancia del monastero della SS. Trinità di Cava, per cui si spiega l'esistenza di pergamene riguardanti Laurino in quell'Archivio. Vi era pure un noto convento di cappuccini «con lo studio di filosofia e Teologia», fornito di una buona biblioteca, con la cappella di S. Maria del Carmine, anch’essa dell'Università, alla quale accorreva molta gente dai dintorni nel giorno della festa.

Nel monte Pruno è la grotta di S. Elena «ove scaturisce un'acqua che fa rauca la voce, e restringe il palato, servendo a' pastori di scherzo perché alcuno non possa inghiottire». Nel monte Costa della Salvia è la grotta dell'Arcangelo Michele, nei pressi della quale sorge una località, Vivo, dove era un abitato e la chiesa dell'Assunta, anch’essa di patronato dell'Università. 

Fuori dall'abitato di Piaggine erano le cappelle di S. Pietro (ricostruita nel 1765), di S. Caterina (Università), di S. Giuseppe (famiglia Riccio) e di S. Anna (famiglia Vairo). Più lontano la chiesa di S. Maria delle Grazie (famiglia De Luca, poi Gaudiani ed Egitto) innanzi alla quale il 2 luglio si teneva un mercato. Sulle pareti interne della cappella c’erano affreschi eseguiti da Domenico Monacello nel 1599. All'altare maggiore della cappella era legata l’indulgenza plenaria concessa da Clemente XI, un altro altare era dedicato a Sant’Eligio, con sepoltura. 

Come si è detto, il Pacichelli scrisse molto di Piaggine e della famiglia Pepoli. L’Antonini dice soltanto che a Piaggine nacque mons. Cristoforo, vescovo di Gerenzia, mentre il Giustiniani, dopo aver ubicato il villaggio a 40 miglia da Salerno, scrive che nei censimenti era indicata come «Laurine le chiaine soprane». Circondata da monti e perciò ricca di boschi (molti sono gli allevamenti di suini) e di pascoli, Piaggine, come la vicina Valle dell’Angelo, è stata sempre nota per gli armenti di pecore, che durante l’inverno si trasferivano verso il mare (Valle di Novi, ecc.) e ricca era la produzione di pregiati formaggi. La maggior parte dei suoi 2650 abitanti, ai primi dell'800 era agricoltori e pastori. L’Alfano dice che vi erano 2769 abitanti. Il Giustiniani riporta solo i dati dei censimenti del 1648 e 1699, dopo la grande peste, e cioè riferisce di 1426 abitanti.

Festa della Madonna delle Grazie

2 luglio

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Festa della Madonna del Carmine

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Festa della Madonna della Neve

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Festa di Santa Filomena

23 agosto

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Festa di San Nicola

6 Dicembre

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Sagra del Cavatiello

Mese di agosto

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Sagra del Fungo porcino del Cervati

Dal 16 al 18 agosto

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Al banchetto della Sposa

Dal 19 al 21 agosto

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Agriturismo Regina Piaggine

+39 320 184 9630

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