Il paese si trova poco sopra il torrente Solofrone che attraversa Agropoli ed è sovrastato da una montagna con l’apice in Trentinara. E’ circondato da numerose grotte, gole, passi e tracciati viari di mercanti che dal mare salivano in montagna. Un territorio molto affascinante non solo per le caratteristiche naturalistiche, ma anche per la sua storia che è ancora visibile nella bellezza medioevale intatta nel tempo. Di notevole interesse sono il Palazzo ducale che è stato il centro nevralgico di un potere feudale tanto forte da far estendere il territorio fino al mare; la statua lignea della patrona Maria Santissima Assunta, festeggiata il 15 agosto e conservata nella chiesa di Santa Maria; i portali di pietra di Palazzo Picilli e Palazzo Stromilli, caratteristici per elementi decorativi di gran pregio ; le Cappelle della Nunziatella e del Carmine.
Molti artigiani del posto erano famosi in tutto il Cilento per l’abilità di produrre strumenti di lavoro come zappe e falci.
In estate si organizzano molte manifestazioni volte a rivivere le tradizioni di Giungano con le sue specialità enogastronomiche.
È opinione comune di tutti gli antichi scrittori che il villaggio sia sorto dopo l'ultima incursione saracena e la distruzione di Paestum. Ne scrive anche Bernardino Rota nelle sue Elegie.
Nell'Archivio cavense vi è una pergamena che ricorda Giungano e riguarda la vendita colà di una casa (1371). È pure da tutti ricordato che a Giungano nacque Donatantonio de Marinis, reggente del Collaterale. Dei signori di Giungano è notizia dal Cedolario, e cioè di Eleonora Antinori, contessa di Giungano, e dal Gatta, del marchese Garofalo di Rocca Cilento, il quale con il titolo di duca ai suoi tempi possedeva Giungano. Per lungo tempo poi il feudo appartenne alla casa Doria. Marcantonio Doria ebbe il titolo di principe di Angri il 20 febbraio 1636, mentre quello di duca di Eboli era pervenuto alla famiglia per eredità dai Grimaldi (concesso il 2 settembre 1652). Quello di conte di Capaccio era stato concesso a Nicola Doria il 4 ottobre 1659. Dei titoli di principe di Angri, duca di Eboli e conte di Capaccio con Lagopiccolo, Convingenti (o Cominento), Giungano e Cripta era stato investito il 12 dicembre 1761 Giovan Carlo Doria per successione del padre Marcantonio (m. 21 maggio 1760). Da Giovan Carlo un secondo Marcantonio, primo della famiglia a essere ascritto al Libro d'Oro della Nobiltà Napoletana, da cui il successore primogenito Giovan Carlo (n. 1788), il quale il 9 dicembre 1793 acquistò da Eustachio Arcione il territorio di Sigliati, passato poi per successione a Marcantonio (9 dicembre 1783). Da Francesco (n. 15 ottobre l797 m. 9 maggio 1874), che sposò Giulia Caracciolo dei principi di Avellino, il primogenito e successore Marcantonio (n. 7 settembre 1824 - m. 12 maggio 1870) che sposò Laura Marulli, dei duchi di S. Cesareo, dalla quale ebbe Francesco (n. 15 luglio 1855). Quest'ultimo, con decreto ministeriale del 22 luglio 1901, ebbe riconosciuto il legittimo possesso dei titoli di principe di Angri, duca di Eboli e conte di Capaccio nonché di Patrizio di Napoli e di Genova, di principe di Centola e marchese di Pisciotta e dei predicati di Montella, Giungano, S. Serio e Molpa, con cui fu ascritto al Libro d'Oro della Nobiltà Italiana insieme al fratello Ernesto (n. 16 febbraio 1863) e alle sorelle Giulia, in Siciliani di Rende, Maria, in Baracco, Isabella, in Compagna, e Teresa, in Bonelli. Pare che ai Doria sia appartenuto anche Castinatelli.
L'Antonini ricorda la falsa iscrizione «di cui i paesani tanto fanno conto». (NOBILIS VIR ERMUS COSCIVS I.C. GENERE PESTANIENSIS, AC GENERALIS DVCIS DYRRACHII GUBERNATOR VTILIS CAMPANIAE DOMINUS BELLI IACTVRA INOPIA COACTVS HVC IN SILVAS ADDVCTVS HVIC DAT HVMILI DOMVI PRINCIPIUM – ANNO DOMINI MILLESIMO TERTIO).
Il Mazzarella Farao aggiunge che in un processo della Regia Camera «si dicono Albanella, Giungano, Trentenara e Rocca dell'aspide casali di Capaccio» e «viventi sotto le stesse leggi per essere il territorio comune».
Il Giustiniani segue l'Antonini e pone il villaggio a 30 miglia da Salerno, ricordando che in tutti i censimenti il villaggio è denominato “Juncano”.
LATITUDINE: 40.3941685
LONGITUDINE: 15.107908299999963
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