BUONABITACOLO

Bonohabitaculo, Buonabitacolo. Sorto per istrumento pubblico il 2 novembre 1333. Università autonoma fino alla sua elevazione a capoluogo di Comune. Da Salerno 106 km.

 Il comune si trova alle pendici del Monte Carmelo, lungo la via che collega il Vallo di Diano e la Valle del Bussento.al Golfo di Policastro.
Nacque da atto notarile del 1333 per volere di Guglielmo Sanseverino, signore di Padula, Sanza e Policastro che gli conferì tale nome per sottolineare la salubrità del luogo rispetto alla limitrofa zona allora paludosa.
Edifici di interesse storico-artistico sono la Parrocchiale dell’Annunziata che conserva pregevoli manufatti seicenteschi e il Palazzo Piccinini Leopardi, di cui fa parte una cappella gentilizia decorata con materiali simili a quelli della Certosa di Padula.
Attraverso una lunga passeggiata si raggiungono anche il meritevole Santuario del Monte Carmelo e la Cerreta Cognole.
A luglio si festeggiano i culti per Sant’Elia e per la Madonna del Carmelo, a testimonianza della presenza medioevale dei Basiliani.

VEDUTA DEL BORGO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

IL CAMPANILE CON L'OROLOGIO

LA CAPPELLA DI SAN DOMENICO

CAPPELLA DI SAN DONATO

CHIESA DELLA S.S. ANNUNZIATA

CAPPELLA DEL CALVARIO

VEDUTA DEL BORGO

IL PALAZZO PICINNI LEOPARDI


 
Il villaggio sorse «ad honorem et fidelitatem Regiam» per desiderio di Guglielmo di Sanseverino, signore di Padula, Sanza e Policastro e figlio del conte di Marsico Tommaso, il fondatore della Certosa di Padula. Con istrumento stipulato il 2 novembre 1333, a Monte S. Giacomo, Guglielmo Sanseverino concesse a tre famiglie di Casalnuovo (oggi Casalbuono) di costituire il primo nucleo del nuovo villaggio che doveva sorgere in posizione felice alle falde del monte Carmelo, non lontano da Riofreddo e dal Calore che ivi prende il nome di Tanagro. Le tre famiglie (Giovanni di Gemma, Nicola di Filippo e Ruggero Bona) si obbligarono, nell'atto, alla fedeltà con giuramento di omaggio.

E' inutile sottolineare l’importanza del documento che ci informa della fondazione di un villaggio nel '300, fornendoci dati notevoli sul succedersi delle relative operazioni e cerimonie. Si apprende così del diboscamento e incendio del sottobosco in località Pelio, o Palio, per ottenere la radura per costruirvi le nuove case, i ricoveri per gli animali nonché i terreni che le famiglie avrebbero coltivato per le proprie necessita. Nell'istrumento è notizia della concessione gratuita di acque e pascoli, come l'avevano gli abitanti di Padula e di Sanza.

Usando ronca, scure e fuoco si diventava proprietari «terram capacem milliarium duorum vomerarum, et pro orto qui sunt capax frumenti tumuli unius in semine france et libere». Le famiglie dovevano però versare la decima alla Curia del dominus pagando il quarto del prodotto per le terre migliori coltivate e il resto per le meno buone verso il Pedale, ma avevano il diritto di avere senza spesa alcuna una vigna e un orto. Non appena si fosse raggiunto il numero di trenta famiglie si poteva eleggere il giudice, ma anche prima il baiulo, che avrebbe amministrato la giustizia e fatto osservare gli Statuti compilati dalla Curia. Il baiulo doveva essere indipendente da quelli di Padula e di Sanza cui venne fatto divieto di intervenire nelle cose degli abitanti del nuovo villaggio. Questi avevano piena facoltà di acquistare e vendere, di ospitare chiunque, di costruire forni nelle case o fruire del forno della Curia quando questo fosse stato costruito.

Gli abitanti del nuovo villaggio, cui lo stesso Guglielmo di Sanseverino volle dare il nome di Buonabitacolo a indicare la salubre località nella quale doveva sorgere, sarebbero stati esentati per un decennio dalle collette e altri oneri regi, ma in seguito sarebbero stati tassati come le famiglie di Padula. Essi avevano il diritto di vendere le carni degli animali morti, versando 2 grana per ogni pecora, tre per ogni maiale e cinque per i bovini. Se qualche famiglia avesse voluto emigrare poteva farlo liberamente, come liberamente poteva vendere le sue proprietà come case e terre, con l'obbligo però di versare alla Curia signorile quattro carlini di uscita. Concessioni e facoltà tutte che resero il villaggio pienamente autonomo.

Nella Sala diplomatica de1l'Abbazia di Cava vi sono quattro pergamene del '300 che riguardano Buonabitacolo, tre vendite e una permuta.

Quando il villaggio fu confiscato ai Sanseverino dalla Curia regia, re Ladislao concesse il villaggio all'armigero Russo di Specchio il 28 settembre 1407, concessione confermata il 20 novembre. Dal documento si apprendono i confini del villaggio: dalla fiumara del Chiaro, il confine toccava le terre di Montesano, scendeva al Varco del Pezzo, alla via che va al villaggio, a Riofreddo e alla via pubblica. Nell'istrumento, redatto nella regia di Castelnuovo alla presenza del sovrano, il re dichiarò che il villaggio veniva definitivamente distinto da Padula, con tutti i relativi diritti. Ed è perciò che in alcune carte l'abitato è detto «terra», e non più casale, per la sua autonomia.

La chiesa parrocchiale è dedicata alla SS. Annunziata. Vi era un monastero di conventuali francescani. Fuori dell'abitato c’era una grancia di S. Lorenzo di Padula in cui abitavano gli amministratori per conto della Certosa. Vi era pure una cappella dedicata a S. Antonio abate.

Del villaggio è cenno nel Gatta e  nell'Antonini  che ricorda mons. Ceraso Agnello, eletto il 5 febbraio 1685 vescovo di Bovino, Francesc'Antonio Leopardi, prima vescovo di Marsico (1683) e poi di Tricarico e mons. Niccolò Spinelli, vescovo di Ugento.

Il Giustiniani riprende il Gatta che riteneva il villaggio non molto antico. Con l'Antonini dice dei vasti terreni posseduti dai monaci della Certosa di Padula, di cui era feudo. I 3200 abitanti del villaggio, ai suoi tempi, erano tutti dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Anche il Galanti dice dei 3200 abitanti del villaggio

Nel 1626, Delia de Ponte, marchesa di Padula («della Padula»), come era in uso nel '700, denunciò la morte del padre Orazio che vi possedeva alcuni corpi feudali, specialmente un mulino ad acqua in tempo invernale.

Madonna del Monte Carmelo e di S. Elia Profeta

19 e 20 luglio

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San Donato

13 agosto

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Sagra della Cuccìa

A maggio

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Strade del Casale

6-7-8 luglio

Festa della Pizza

luglio

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Festa della Castagna

27 28 29 ottobre e 4 novembre

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