SANZA

Sansa, Sanza. Università autonoma fino alla sua elevazione a Comune. Da Salerno 115 Km.

E' un borgo collinare del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Il suo nome avrebbe origine latina e farebbe riferimento alla sansa ossia a ciò che rimane della spremitura dei noccioli di oliva. Questo comune infatti, è caratterizzato dalla presenza di grandi distese di uliveti da cui si ottiene un ottimo olio extravergine. Il cuore del paese si trova a valle del Monte Cervati che insieme all’altra cima vicina del Monte Centaurino, dona al territorio circostante una flora rigogliosa e una fauna molto ricca, favorite anche dalla presenza di vari fiumi e torrenti, quali il Bussento, il Mingardo e il Calore. Sono d’obbligo percorsi naturalistici tra faggeti e querceti, dove il visitatore può ammirare oltre ai rari abeti bianchi o i boschi di betulla bianca, anche la fioritura di piante di orchidee e di lavanda. Durante il percorso, si potrebbe  incontrare qualche cervo, simbolo del paese e avvistare l’aquila reale in volo alzando gli occhi al cielo. In estate molto sentita e caratteristica è la festa della Madonna della Neve.

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

VEDUTA DEL BORGO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

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SCORCIO DEL CENTRO STORICO

LA TORRE

CHIESA DELL'ASSUNTA

IL CEPPO DI CARLO PISACANE


 Plinio ricorda i popoli Sontini con i Grumentini e i Potentini. La sua posizione geografica confermerebbe che l'abitato sia stato lucano, ma sempre in ottime relazioni con i coloni greci della costa.

Sul suo valico si biforcavano le due carovaniere per Pixous (Bussento, Policastro) e per Palinuro. Si spiega anche da ciò l’importanza della carovaniera ionica tra Siris e Pixous collegata con Reggio. Di ciò si può trovare conferma nella ceramica enotrio-geometrica di Palinuro che presenta analogie con quelle dell'ultimo periodo arcaico di Sala Consilina-Padula. Già il Gatta aveva osservato che dalla «Terra di Sanza forse trassero il nome i Popoli Sontini». Vi insistette il Corcia, il quale ricorda la testimonianza della tavola di Oppido («Sansae teutam censaret pis, ceu Bantins», lin. 19). Anzi, il Corcia ritenne che vi fosse persino un cenno dei suoi monti nel frammento di lapide che ricorda la guerra di Spartaco.

Dai Registri Angioini si rileva che i beni di Guglielmo Villano, compresi alcuni vassalli, vennero concessi a  Onorato di Moliers. Essi erano costituiti dai feudi di Sanza e Tortorella «pro unciis LIII [e dal] castrum Rocce de Gloriosa pro unciis XXX». Per la morte senza eredi «Honorati de Moliers, dicti Forneio, eorundem terrarum (Sanza, Tortorella e Roccagloriosa, v.) domini», il re ordina che vengano avocati alla Curia quei feudi, compresi «quedam bona in Policastro». Sanza fu poi concessa, con Roccagloriosa, a «Herberto de Aureliano» (Erberto di Orleans), il quale aveva rinunziato, per ottenere i nuovi, ad alcuni feudi nel giustizierato di Val di Crati e Terra Giordana.

Per aver poi occultati 33 fuochi l'Università fu costretta a pagare VIII once e VII tarì e mezzo. Del 1290 è poi la concessione della terra di Sanza a Guglielmo Pellegrino e Leonardo di Alatri in parti uguali, premio per la parte avuta nella restituzione di Policastro sotto il dominio regio.

Il feudo di Sanza passò poi ai Sanseverino per acquisto fattone nel 1294 da Tommaso II.
Nell'Archivio cavense vi è il privilegio di Guglielmo di Sanseverino, conte di Padula e di Sanza, che ordina a ufficiali e baiuli di non far tardare la consegna delle decime al monastero di S. Lorenzo di Padula.

Del1376 è la vendita di una terra a Sanza per 2 once.

Ai primi di maggio del 1502 Luigi XII, da Blois, ricompensò Roberto Sanseverino restituendogli il principato con tutti i feudi, tra cui Cilento con i casali di Aquanelle (Acquavella), Porcili (poi Stella Cilento), Guarrazzano, Torricelle, Omignano, Sancta Luce (S. Lucia), Lustra, il feudo detto lo Dominico, il territorio di Monacello, S. Mauro, Pulice (Pollica), Aceralis (Cicerale), Castellabate, Agropoli, Atana (Atena), Polesalbe (Polla), Diano, Sanza.

Si apprende dal Cedolario che nel '700 era principe di Sanza Giovan Giuseppe Orefice, il quale perdette per fellonia la terra di Sanza avocata al Regio Fisco che la rivendette alla Casa Sanseverino di Bisignano e Saponara. Con istrumento del 24 dicembre 1781 i Sanseverino vendettero Sanza a Giuseppe Piccinino Leopardi (m. 26 agosto 1782), dal quale il feudo passò a Baldassarre (m. 7 giugno 1799) e poi a Filippo Maria Piccinino (8 febbraio 1806). Il Cedolario informa pure che la famiglia anzidetta possedeva pure il feudo di Castel Saraceno in Basilicata.

Del villaggio non dicono né l'Antonini, né il Galanti. L'Alfano  segnala solo i suoi 2515 abitanti.

Il Giustiniani ubica il villaggio su di un colle a 70 miglia da Salerno con 2550 abitanti, feudo della famiglia Piccinino. Egli ci informa pure della popolazione dal 1532 al 1669, quando risentiva ancora delle falcidie per la peste del 1656 (vi erano 1460 abitanti nel 1640 e solo 580 nel 1669).

Festa della Madonna della Neve

5 agosto

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Festa di San Sabino

18 settembre

La Ballata di Pisacane

2 luglio 2019

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Sagra dei Cavatieddi e dell'Arrosto

Dall'8 al 10 agosto

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Meeting del Cervati

Meeting del Cervati dal 12 al 13 agosto

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Sagra della Castagna

18 e 19 ottobre

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Agriturismo La Sontina

39 349 629 9518 0975.322686 - 0975.322346

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