E’ un paese di origine medievale presumibilmente fondato nel 1100, che sorge nella parte nord-orientale del Cilento alle pendici dei Monti Alburn a 530 m sul livello del mare.
Una particolarità da riscontrare è la rupe presente sul versante settentrionale che domina il paese e lo protegge dal rigore invernale, costellata da varie grotte oggi abbandonate ma un tempo adibite a ricoveri per pastori e greggi.
L’originalità del borgo è dovuta senza alcun dubbio al centro storico che può considerarsi una vera e propria pinacoteca a cielo aperto grazie la presenza di ben ottanta murales realizzati da artisti provenienti da varie regioni italiane che danno un tocco di colore e vivacità al grigio di case, piazzette e slarghi.
Degni di nota sono anche il Chiostro domenicano, risalente alla fine del 1400 e la Chiesa di San Biagio costruita addirittura tra il 1180 e 1230.
Ottati un tempo era casale di Fasanella, da cui dista due miglia, ed è ubicato sotto un ripido monte della catena dell'Alburno ed ha un bosco i cui alberi di elci non potevano essere abbattuti (la tradizione narra che chi lo avesse fatto sarebbe stato scomunicato) per evitare che i sassi cadessero investendo le sottostanti case.
Nel processo di reintegra dei beni di Pandolfo di Fasanella si legge che il casale, abitato da 30 famiglie, rendeva al feudatario tre once. Il di Stefano accenna a un manoscritto del notaio Francesco Fasano nel quale si affermava che il villaggio esisteva prima del 1195 e che era abitato da pastori di Fasanella per la sua particolare posizione topografica.
Notevoli le annose questioni «tra questa Terra con quella di Sant'Angelo insorte per la primogenitura di Fasanella, per l'insegna del Faggiano e del Mercato di S. Manfredi che in Fasanella si celebra».
Dall'inventario della curia di Fasanella del 1412 risulta che Ottati e Ottatello erano feudi concessi da Predicasso Barile, conte di Monteodorisio e signore di Fasanella, a Nicola di Sopomo con diritti per cui era tenuto a pagare l'adoa di 13 once e 15 tarì alla curia del conte (v. S. Angelo a Fasanella). Ma anche Nicola di Polla, che possedeva beni feudali a Ottati, era tenuto a versare 6 tarì, mentre Giovanni di Ottati che vi possedeva vassalli era tenuto a versare 24 tarì annui. Ancora nel 1426 il casale era compreso nella baronia di Fasanella. Nel possesso dato dal locale parlamento alla baronessa Porzia Caracciolo venne chiesto alla signora la «grazia»: «Item supplica che predetta università, quella, se degni farli grazia, atteso Fasanella fu madre di S. Angelo, d'Optato, de Bellosguardo, et de altre Terre, et sempre ei stato nuncupato, scripto et titulato: la baronia di Fasanella, et non altremente; che li piaccia intitolarla di quello medesimo modo, et scrivere Baroniae Fasanellae et non aliter». La grazia venne concessa da Petraccone Caracciolo, duca di Martina. Da una lettera del Barone di Fasanella, Michele di Soria, si apprende delle liti tra S. Angelo e Ottati circa la giurisdizione del mercato di S. Manfredi, controversia che era stata già decisa dal principe di Bisignano, signore del luogo, a favore di Ottati. Nel 1557 un arbitrato stabilì che il mercato di S. Manfredi sarebbe stato sotto la giurisdizione di Ottati e quello dell'8 maggio, che si teneva a S. Angelo, sarebbe stato sotto la giurisdizione di quest'ultima Università .
La parrocchia di Ottati, intitolata all'Assunta, ha come protettore del villaggio S. Biagio. La reliquia di S. Biagio era conservata in un braccio d'argento; nel 1250 venne ordinato ad artisti napoletani un busto d'argento del santo. La chiesa venne consacrata dal vescovo Zuccari l'8 giugno 1781. Il 4 aprile 1480, per decisone di un pubblico parlamento, vennero offerti all’ordine dei predicatori la somma di denari 554 e grana 40, sei pecore, 12 tomola di grano, undici some e una botte di vino per edificare un convento da intitolare alla SS. Annunziata in località piano, cioè dove era l'omonima chiesa, con riserva di assenso, però, da parte del principe di Bisignano perché la località designata era sul feudo di Giovanni di Mottola. Nella chiesa dei cappuccini era conservata una sacra spina della corona di spine di Gesù.
Di Ottati è cenno nell'Antonini solo da una nota del Mazzarella Farao «Ottati e S. Angelo a Fasanella sorsero dalla rovina di Fasanella».
LATITUDINE: 40.46460099999999
LONGITUDINE: 15.308545600000002
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