E' la piccola frazione di Morigerati che sorge a circa 200 metri di altezza nella valle del Bussento, a 10 km dal golfo di Policastro. Grazie alla sua posizione privilegiata, il clima è piuttosto mite tutto l’anno ed è luogo ideale per chi in estate vuole godersi il mare alloggiando tra il verde e la costa.
Nelle accoglienti locande si potranno gustare pietanze tipiche condite con l’olio extravergine locale e il rinomato fico bianco che rappresenta il prodotto d’eccellenza cilentano.
Anche Sicilì non è compreso tra i villaggi inclusi nella ricostituita diocesi di Policastro dall'arcivescovo Alfano di Salerno. Scarse le notizie sui feudatari locali che alla fine del '700 erano i de Stefano che possedevano anche Morigerati. L'Antonini dice a lungo dei Siculi che vuole abitassero colà.
Il Laudisio ricorda Sicilì solo perché la sua chiesa conservava il corpo di S. Teodoro.
L'8 febbraio 1772 Scipione de Stefano ebbe l’intestazione del feudo, per successione, dal padre Francesco (m. 30 luglio 1768), succeduto al fratello Antonio (m. 14 settembre 1764). La portolania del villaggio apparteneva a Francesco d'Amato che ne ebbe l'ultima intestazione il 30 giugno 1777 per successione del padre Domenico.
Il Pacichelli ha l'Università come camera riservata con 140 fuochi (ab.700) nel 1648 e 50 fuochi (ab. 250) nel 1669.
II Galanti riporta che vi erano 788 abitanti, accenna poi a Sicilì a proposito di Morigerati.
Il Giustiniani l'ubica ai piedi di un colle distante 6 miglia dal mare di Bonati (Vibonati) e a 68 miglia da Salerno.
L’Antonini, il quale crede che ivi fossero stati i Siculi, ci informa che il feudo, alla fine del '700, era dei di Stefano con titolo di baroni.
LATITUDINE: 40.13611050000001
LONGITUDINE: 15.530162300000029
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