Sagra dello scazzatiello castellese
CASTEL SAN LORENZO - Dal 24 al 28 luglio
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Il
comune di Castel San Lorenzo, in provincia di Salerno, è la patria
dello “scazzatiello”, detto anche “cavatieddu”, un tipo di pasta fatta a
mano che ricorda, nella forma, una piccola valva di conchiglia, ma con
una concavità centrale molto pronunciata. Gli scazzatielli derivano,
probabilmente, dagli antichi “cavatielli” a loro volta derivanti dagli
gnocchi medievali. Ancora oggi si
segue il procedimento tradizionale: la farina viene ammucchiata sulla
spianatoia e vi si apre una cavità centrale, a mo’ di vulcano, nella
quale si aggiungono uova, olio ed un pizzico di sale. L’impasto viene
poi lavorato a mano aggiungendo, di volta in volta, l’acqua necessaria. Dopo averlo lavorato viene tagliato in sezioni, in questa fase i tocchetti vengono separati e lavorati schiacciando con i
pollici e roteandoli nei due sensi: si ottengono, così, gli
“scazzatielli”. L’ultima operazione richiede una certa abilità ed è,
probabilmente, quella che dà il nome a questo tipo di pasta: l’atto
dello “schiacciare” cioè “scazzare”. Dopo essere stati lasciati
essiccare per un tempo variabile dipendente dalla stagione e dal
conseguente grado di umidità, per poi essere cucinati con il
tradizionale ragù di castrato. Oggi gli scazzatielli si possono gustare
nel corso della tradizionale sagra che si tiene ad agosto a Castel San
Lorenzo, al termine della quale avviene il rituale dell' "abbinamento”
che vede i presenti sorseggiare contemporaneamente due bottiglie di vino
rosso e una di bianco, macchiandosi per dimostrare di aver bevuto.