L'antica città di Elea deriva il suo nome dalla sorgente locale Hyele e fu fondata intorno al 540 a.C. da un gruppo di esuli provenienti dalla città greca di Focea nell'attuale Turchia, occupata dai Persiani. La città è nota nel V sec. soprattutto per le figure di Parmenide e Zenone, fondatori della famosa scuola filosofica eleatica e raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in gran parte dell'età romana (fine IV a.C. - V sec. d.C)., quando il suo nome viene modificato in Velia. Le strutture architettoniche della città antica sono immerse in una vasta area di macchia mediterranea e di rigogliosi uliveti costituendo uno splendido connubio tra archeologia e natura.
Il percorso di visita comincia dalla città bassa dove gran parte degli edifici risalgono all'età ellenistica e romana. Davanti alle mura c'è una necropoli di età imperiale (I-II sec. d.C.) di cui sono visibili sepolture individuali e recinti funerari all'interno dei quali si raccoglievano diverse deposizioni.
Salendo verso l'Acropoli, vi è il più antico abitato di Velia (VI sec. a.C.) di cui sono visibili i resti di abitazione allineati lungo una strada. Il posto fu abbandonato ed obliterato nel V sec. per permettere di costruire edifici pubblici, civili e religiosi di cui sull'acropoli sono parzialmente conservati un teatro costruito in età romana sui resti di un altro più antico e un tempio danneggiato nel medioevo quando viene costruito un castello.
Famosa è la Porta Rosa divenuta il simbolo della città, splendido esempio dell'utilizzo dell'arco da parte dei Greci.